

Silvano Adami
L'alluvione - Ricordi indelebili
RAGAZZI A FIRENZE
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Li vedesti arrivare da cento paesi,
li sentisti parlare cento lingue diverse;
vedesti il bianco col rosso,
vedesti il nero col giallo
lavorare accaniti,
l’uno accanto all’altro,
gomito a gomito,
le mani nel fango.
Lavoravano in una cittÃ
che non era la loro,
lavoravano per gente
che nemmen conoscevano.
Premio era un grazie,
un pasto frugale,
una breve dormita
in un vagone della stazione,
e di nuovo lavoro,
uno accanto all’altro,
gomito a gomito,
le mani nel fango.


TRAGICHE IMPRESSIONI
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Acqua, da tutte le parti;
acqua, che gorgogliando
riempiva le cantine;
acqua, che irrefrenabile
copriva i verdi giardini;
acqua, che travolgente
trascinava le automobili;
acqua, che impetuosa
svuotava i negozi;
acqua, che cresceva
di centimetro in centimetro,
di metro in metro.
Su di una finestra
una candela si spegneva,
con lei vidi, impotente,
due vite spegnersi.
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Poesia inserita nella raccolta "Premio internazionale Fëdor Dostoevskij - poesia" e declamata da Alessandro quasimodo (vedi video)
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